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« Caritas in veritate »

La giustizia anzitutto. Ubi societas, ibi ius: ogni società elabora un proprio sistema di giustizia. La carità eccede la giustizia, perché amare è donare, offrire del “mio” all’altro; ma non è mai senza la giustizia, la quale induce a dare all’altro ciò che è “suo”, ciò che gli spetta in ragione del suo essere e del suo operare. Non posso « donare » all’altro del mio, senza avergli dato in primo luogo ciò che gli compete secondo giustizia. Chi ama con carità gli altri è anzitutto giusto verso di loro. Non solo la giustizia non è estranea alla carità, non solo non è una via alternativa o parallela alla carità: la giustizia è « inseparabile dalla carità » [1], intrinseca ad essa.  Per questo la Lega Consumatori  affronta il tema della giustizia coltivando vitalmente il costante riferimento al magistero sociale della Chiesa , in particolare con le  encicliche Caritas in Veritate, Laudato Si! e Fratelli Tutti

PROGRAMMA DI FORMAZIONE DEGLI OPERATORI, CONCILIATORI MEDIATORI DELLA LEGA CONSUMATORI ANNO 2021

IL RESPIRO DELL’ACCESSO ALLA GIUSTIZIA ALTERNATIVA, INTEGRATIVA COESISTENZIALE
Nella società la giustizia è il luogo per dividere il torto dalla ragione ?.  Essa  può esercitare questo ruolo in modo restrittivo correndo il rischio di lasciare sul campo vincitori e vinti – spesso gli uni e gli altri insoddisfatti . Essa mira a dare a ciascuno il suo in un percorso di sviluppo umano, quindi civile e sociale, pertanto si propone di gestire il “processo di giustizia “ cogliendone il legami sociali con lo scopo di comporli e superarli nella loro componente conflittuale .
In questo quadro in chiave culturale tutti i protagonisti del “ processo” parti e giudice, prioritariamente  sono chiamati a parlare di interessi e di bisogni prima che di diritti, soggetti tutti che cercano soluzioni e non sentenze.
La Lega Consumatori vuole essere da sempre movimento educativo e sociale, a fondamento cristiano dei cittadini consumatori e delle loro famiglie, essa è l’esperienza associativa che vuole essere “servizio”, proposta informativa ed educativa.- presenza e proposta politica condotta da forza sociale .
Quanto alla sua presenza di servizio da sempre si avvale della collaborazione, espressione di volontariato, di esperti a partire da appartenenti agli ordini degli avvocati e dei commercialisti.
La Lega Consumatori, sia direttamente che indirettamente è interessata sia al tema della riforma della giustizia , sia al tema del rapporto tra processo davanti al giudice e strumenti di mediazione, offrendo anche al giudice la possibilità di incoraggiare le parti verso soluzioni conciliative specialmente attraverso la previsione di misure premiali: per i giudici, ad esempio, attraverso la possibilità di rilevare statisticamente queste attività, sovente faticose, laboriose, ma  non  contemplate dalle statistiche e quindi non valutate per le progressioni di professionalità; per le parti, con l’introduzione di discipline di favore per le spese giudiziali.

DUE FATTORI SPARTIACQUE NELL’ACCESSO ALLA GIUSTIZIA DA PARTE DELLA LEGA CONSUMATORI:

  1. Il primo spartiacque sta nella inequivocabile e trasparente separazione tra percorsi professionali orientati al profitto degli studi dei professionisti e percorsi no-profit del terzo settore . Nella proposta e nella presenza della Lega Consumatori gli operatori, i conciliatori e i mediatori vanno intesi in modo certo e inequivocabile come figure del no-profit. Sia chiaro possono esserci mediatori profit , non possono essere espressione della lega consumatori . In chiave concreta le tariffe praticate devono essere coerenti con le indicazioni da terzo settore. Per completare il quadro figure professionali che gestiscono studi professionali possono da sempre nella lega consumatori prestare la loro collaborazione come volontari della lega consumatori
  2. Secondo spartiacque. Per la Lega Consumatori è una scelta strategica. Essa è fatta aderendo con convinzione e passione alla proposta della Europa al Movimento Consumerista e del terzo settore: promuovere interventi rapidi, efficaci, gratuiti o poco onerosi a favore dei cittadini europei, delle persone e delle famiglie.

    L’ACCESSO ALLA GIUSTIZIA ALTERNATIVA, INTEGRATIVA E CORSISTENZIALE CON LE TRE FIGURE PORTANTI DEL PATRONATO CONSUMERISTA DEI CITTADINI CONSUMATORI E DELLE FAMIGLIE: L’OPERATORE , IL CONCILIATORE PARITETICO IL MEDIATORE

    L’OPERATORE E IL CONCILIATORE
    Il Conciliatore paritetico della Lega Consumatori si distingue da altri conciliatori paritetici che si limitano a gestire il reclamo solo come pratica da risolvere nei confronti dell’utente.
    L’operatore e conciliatore della Lega Consumatori opera per realizzare pienamente  la  direttiva 2013/11/ UE puntando sulla  attuazione alle sue indicazioni innovative e coerenti con la cultura della responsabilità sociale di impresa.
    La direttiva va oltre la proposta di tentativo di sola composizione pacifica della controversia per chiedere alle due controparti di operare in modo tale che mentre si lavora per comporre pacificamente la specifica controversia si riflette, si elaborano orientamenti e indicazioni per prevenire il ripetersi del contenzioso.
    In questo modo si innesta un rapporto fra impresa e AA.CC sistematico e continuativo di confronto, dialogo, ricerca di collaborazione. Esso lega il fatto a se stante della risoluzione della pratica all’impatto di essa sul modo di produrre beni e servizi.

La Direttiva in tre passaggi avanza la proposta:

  1. Considerando (30) Gli Stati membri dovrebbero nondimeno assicurare che gli organismi ADR rendano pubbliche eventuali problematiche sistematiche o significative che si presentano di frequente e sono causa di controversie tra consumatori e professionisti. Le informazioni comunicate al riguardo potrebbero essere accompagnate da raccomandazioni sul modo di evitare o risolvere problematiche analoghe in futuro, al fine di migliorare le norme dei professionisti, agevolando lo scambio di informazioni e di migliori prassi. ;
  2. Direttiva : art.7.2 lettera b dir 2013 11/Ue “ eventuali problematiche sistematiche o significative che si verificano di frequente e causano controversie tra consumatori e professionisti; tali informazioni possono essere accompagnate da raccomandazioni sul modo di evitare o risolvere problematiche analoghe in futuro, al fine di migliorare eventuali problematiche sistematiche o significative che si verificano di frequente e causano controversie tra consumatori e professionisti. Le informazioni comunicate al riguardo possono essere accompagnate da raccomandazioni sul modo di evitare o risolvere problematiche analoghe in futuro; agevolando lo scambio di informazioni e di migliori prassi;”
  3. Direttiva art. 19. Punto 3 lettere e) “ eventuali problematiche sistematiche o significative che si verificano di frequente e causano controversie tra consumatori e professionisti. Le informazioni comunicate al riguardo possono essere accompagnate da raccomandazioni sul modo di evitare o risolvere problematiche analoghe in futuro”

GESTIONE DELLE CONTROVERSIE ALLA LUCE DELLE PROPOSTE DIANZI AVANZATE DALLA DIRETTIVA 2013/11/UE

Gli organismi paritetici aziendali prevedono per regolamento un report annuale sulle pratiche intercettate e gestite.

Tale report va distinto in tre modalità

  1. Attività di monitoraggio “quantitativa numero delle pratiche conciliate, quante respinte, ecc”
  2. Attività di monitoraggio finalizzata. La Direttiva propone di raccogliere e fare sintesi delle raccomandazioni sul modo di evitare o risolvere problematiche analoghe in futuro; da qui l’importanza e il ruolo dei Report dei comitati paritetici aziendali, dei comitati paritetici di comparto, dei Comitati Unitari di Garanzia con i quali negoziare la messa in opera di Codici di Condotta ai sensi delle Direttive 97//7/Ce e 98/27/CE
  3. La Direttiva offre l’opportunità nella cultura della responsabilità di impresa dalle raccomandazioni citate per creare le condizioni per concordare tavoli tematici Azienda e AA.CC per migliorare la qualità dei prodotti e dei servizi nell’interesse dei consumatori e della azienda.

L’ANTICIPAZIONE DELLA PROPOSTA DELLA DIRETTIVA 2013/11/UE GIA NEI RINNOVO DELL’ACCORDO SOTTOSCRITTO DALLE ASSOCIAZIONI DEI CONSUMATOIR E TELECOM IL 10 MARZO 2004.
Con on riferimento alle due direttive la 97//7/Ce e la 98/27/Ce. l’intesa era per la negoziazione di un codice di condotta con il quale prevenire il ripetersi del contenzioso . “ così possibile proporsi la meta ambiziosa e anticipatrice . costruire un codice di condotta contro le pratiche commerciali sleali le azioni e le omissioni ingannevoli, le pratiche commerciali aggressive , il ricorso a costrizioni o indebiti condizionamenti “ Al Codice di condotta si aggiungevano le modalità di collaborazione ed gli argomenti da trattare con tavoli tematici,  quelli indicati erano i seguenti:

  1. Informazioni in merito alle iniziative ed i programmi di Telecom Italia di maggiore impatto con la clientela , con particolare riferimento al servizio universale.
  2. Conciliazione,
  3. Rapporto di Telecom Italia e clienti anche di natura contrattuale .
  4. Informativa su prezzi e tariffe,
  5. Qualità del servizio .
  6. Altri temi da concordare

Questa era la conquista consumerista che anticipava la direttiva 2013/11 /Ue di 9 anni.

IL RUOLO DEL CONSUMATORE CONSUMERISTA
Però la figura e il ruolo del conciliatore consumerista emerge con obiettiva urgenza e rilevanza nel Dlgs 130 del 2015 che riportiamo in allegato per la sua valenza giuridica e programmatica, sono 8 punti che necessariamente propongono un percorso formativo adeguato e di qualità . Il rischio che stiamo correndo è quello di interpretare la partecipazione ai corsi di formazione dei conciliatori come un biglietto viaggio e con un programma da minimo sindacale, purtroppo il percorso di formazione dei conciliatori fa pensare alla marcia del gambero, da corsi residenziali di 20 ore a corsi on line di 12 ore. La conciliazione non è un confronto burocratico fatto di dati contrattuali è un percorso umano fatto anche di argomentazioni sociali, sia per le parti a confronto sia per l’utente e la sua famiglia, sia per l’impresa come realtà sociale.
Prendiamo da un libro fondativo della conciliazione : La Concilazione in Italia: sulla autonomia e professionalità del conciliatore.
“Autonomia e responsabilità entrano in gioco dal momento in cui il conciliatore è persona umana pertanto coltiva in se un’immagine ideale, degli interessi e delle aspirazioni sui quali misurare la propria autostima , una sua dignità e rettitudine , al tempo stesso è un professionista , dotato di competenza e di un ruolo che intende esercitare.
Il conciliatore che rappresenta l’azienda coltiva lealtà nei suoi confronti ma non può essere un esecutore meccanico di ordini dati dall’esterno del procedimento conciliativo, ha una sua faccia che intende mantenere presentabile. Per adesione a valori, ma anche perchè la sua faccia non si presta a comportamenti scorretti verso la controparte.
Al tempo stesso il conciliatore della associazione è leale nei confronti dell’utente, è inequivocabilmente dalla sua parte, tuttavia non si presta a fare da copertura a comportamenti scorretti del consumatore “
In questo modo si produce qualità nell’insieme del rapporto impresa e cliente. bene primario della azienda per essa, fornitore affidabile per il cittadino consumatore .
D’altra parte la conciliazione paritetica produce in questo modo valore aggiunto sia sul piano della giustizia coesistenziale che sul piano economico . pertanto la formazione dei conciliatori esige e merita di mantenere fede all’altezza dei compiti assegnati .

II PERCORSO DI RICONOSCIMENTO PROFESSIONALE DEL CONCILIATORE
Quella del conciliatore, giuridicamente, è una professione non organizzata in ordini o collegi, tuttavia può avere un riconoscimento e una sua identità  e riconoscimento . Infatti grazie alla  legge n.4 /2013 –circolare 14 gennaio 37/08 del Mise. Tale riconoscimento e identità possono essere attuati.
Possono esserlo in forma associata: ad esempio in forma associata con l’iscrizione Ad Imeco promosso dalla Lega Consumatori e compresa in essa.   Pertanto il singolo conciliatore consumerista può avere singolarmente tale riconoscimento di qualificazione o concorrere con altri conciliatori ad ottenerla in forma associata.
Si tratta di una acquisizione che ha valore in se e per se stessi .
Poiché questo è un valore, una identità , un ruolo, per altro oggettivamente innovativo.
La Lega Consumatori propone la legge  n.4 /2013 –circolare 14 gennaio 37/08 del Mise)  come proposta da valutare ai suoi conciliatori:

  1. come strumento per valorizzare le competenze degli associati e garantire il rispetto delle regole deontologiche , agevolando la scelta e la tutela dei cittadini consumatori nel rispetto delle regole sulla concorrenza.( legge n.4 /2013 );
  2. per adottare un codice di condotta con l’osservanza dei principi deontologici, tale codice vigila sulla condotta professionale dei propri  associati e stabilisce  le sanzioni da applicare in caso di violazione del codice stesso.
  3. per promuovere  la formazione permanente dei propri aderenti .

La Lega Consumatori in questi anni ha proceduto tramite IMECO  alla formazione e alla gestione di elenchi di conciliatori , alla loro formazione e al loro aggiornamento in collaborazione con l’ente di formazione  Concilia . Si è data una mailing list nazionale e una sede nazionale . Milano Via Orchidee 4/a con una segreteria nazionale con riferimento alla e.mail idea@gmail.com.
Dispone  del sito: www.conciliazioni.com. Esso contiene le schede riassuntive delle singole attività e tutti gli elementi informativi utili per il consumatore. In questo modo si adempie alla funzione di trasparenza prevista dalla legge, fornendo dei servizi professionali – che sia un consumatore o un’impresa – uno strumento per orientare la propria scelta.
Noi con la Lega Consumatori in attuazione della legge n 4 /2013 stiamo procedendo per gradi e che l’adozione dei contenuti di essa, certo partecipati, sia la scelta giusta da sviluppare per conseguire l’obiettivo di qualificazione professionale e sociale del conciliatore consumerista. Come sviluppare ulteriormente questo tema sottoponiamo alla vostra attenzione all’allegato B)

IL MEDIATORE ( figura sociale e professionale della lega Consumatori come attore strategico nella costruzione del patronato consumerista dei cittadini e delle famiglie)
La Lega Consumatori è stata la prima associazione ad avviare la strada della mediazione. Si pensi ai corsi di Vallombrosa di formazione dei Mediatori preparatorio del primo organismo adr riconosciuto dal Ministero della giustizia fra i primi in Italia dato che il numero progressivo era 64 e si era nel 2011.
Negli ultimi 4 anni tuttavia l’intero impianto è entrato in crisi ed ora, a ragion veduta ripartiamo.

LA MEDIAZIONE CIVILE E PROFESSIONALE OGGI: COSA E’ CAMBIATO.

L’evoluzione normativa in tema di ADR non ha obbedito ad una linea organica e chiara.
Essa contava sull’intrinseca “appetibilità” dello strumento proprio ed anche in virtù del regime agevolativo di cui esso gode. Con riguardo agli incentivi in oggetto, sono state formulate le seguenti condivisibili proposte: a) attivazione del credito d’imposta di cui all’art. 20 d.lgs. n. 28/2010 e succ. mod. rimasto lettera morta a distanza di dieci anni dall’approvazione della legge. L’intervento è attuabile sin da ora, senza necessità di modifiche normative, semplicemente dando vita al decreto ministeriale che in base all’art. 20 dovrebbe essere emanato entro il 30 aprile di ciascun anno; b) previsione di un credito d’imposta sul pagamento delle spese di assistenza legale in procedure di negoziazione assistita e di mediazione; c) incremento della fascia di esenzione dall’imposta di registro per gli accordi di conciliazione ; d) previsione del patrocinio a spese dello stato con riferimento all’assistenza legale in procedure di negoziazione assistita e mediazione.
I risultati di questi interventi sono però tardi a venire anche per il forti ritardi registrati dalla cultura giuridica italiana e oggettivamente dalla crisi registrata dagli ordini professionali a partire da quello forense alla prese anche del suo impatto con la crisi sociale ed economica aggravata negli ultimi due anni dall’emergenza Covid.
Però la Lega Consumatori è chiamata a collaborare alla costruzione materiale dell’ordinamento giuridico, cercando di ricavare anche dalle riforme imperfette quanto è possibile di positivo come traguardo e come sbocco di un’elaborazione collettiva, che ci vede impegnati.
Noi della Lega Consumatori vogliamo essere coprotagonisti del fondamentale ruolo della cultura giuridica complessivamente intesa in un’ottica di decentramento che l’evoluzione dell’ordinamento può assicurare in direzione dei bisogni di giustizia e dei diritti delle persone.
Ora questo lavoro di riforma può essere è affidata in gran parte proprio alla mediazione degli interpreti ed alla buona volontà degli operatori.
Mantenere ben salda questa consapevolezza è un presupposto decisivo affinché possano esplicarsi compiutamente i compiti istituzionali e la funzione “sociale” della mediazione. In una prospettiva che tende a guardare oltre l’orizzonte dei diritti allargando la sfera a quello degli interessi, ed in contesti in cui il contraddittorio non è tanto strumento preordinato alla garanzia delle pretese dedotte nel giudizio, quanto piuttosto tramite di dialogo e di riavvicinamento delle parti, non è impensabile che i nuovi strumenti possano assolvere a quella funzione di mantenimento di pace sociale che costituisce l’aspirazione primaria delle ADR in ambito europeo.
La negoziazione e la mediazione possono oggi più che mai offrire l’opportunità di una soluzione tempestiva e conveniente per entrambe le parti della lite.
L’emergenza Covid ci ha posto di fronte alle persone e alle famiglie in condizioni di vulnerabilità a motivo di una molteplicità di contratti posti in condizioni di eccessiva onerosità sopravvenuta o per il sopravvenire di una causa di risoluzione, le controversie di qualsiasi tipo e natura da cui dipendeva la prestazione di una somma di denaro, i rapporti in crisi di natura societaria e commerciale in genere la cui soluzione sarebbe stata decisiva per la riorganizzazione dell’impresa, le relazioni critiche fra la banca e i suoi clienti che richiedono una cura particolare delle possibili condizioni di risanamento, le pretese verso la pubblica amministrazione da parte di cittadini e imprese in attesa di risposta, sono il terreno sul quale operare a tutto campo la rinegoziazione, l’informazione, il consiglio, l’assistenza, l’accompagno, l’aiuto dei mediatori e conciliatori. Abbiamo di fronte l’esigenza di interventi delicati e congrui per costruire risposte di giustizia coesistenziali nel nostro paese di fronte alla crisi.

LA MEDIAZIONE CHE SI DISTINGUE PER EFFETTO DEI DUE SPARTIACQUE NEL CAMPO DELL’ACCESSO ALLA GIUSTIZIA ALTERNATIVA, INTEGRATIVA E COESISTENZIALE

Da una parte gli interventi profit, dall’altra gli interventi no, profit . La Lega Consumatori dal 24 luglio 2004 ha optato subito per l’interpretazione del ruolo di mediatore allargato alle categorie professionali più numerosi e non solo per gli iscritti all’ordine forense.
La Lega Consumatori esprime la sua linea preferenziale, crede nelle potenzialità della mediazione nel percorso di accesso alla giustizia coesistenziale no profit .
Per tale ragione riprende l’iniziativa di formazione dei mediatori con diretto riferimento al alla costruzione del Patronato Consumerista dei cittadini consumatori.
Possono diventare mediatori cittadini in possesso:

  • di un titolo di studio non inferiore al diploma di laurea universitaria triennale ovvero, in alternativa, iscrizione a un ordine o collegio professionale;l’attenzione di Lega Consumatori è particolarmente rivolta ai partecipanti ai corsi di formazione di iscritti agli ordini o collegi professionali . Gli Ordini sono 26 . (Vedi allegato C) . Ora la Lega consumatori deve essere in comunicazione con loro per intercettare sopra tutto persone, magari appartenenti a quadri intermedi che hanno tempo, motivazioni e passione per aggiungere alla loro professione un impegno di terzo settore , no profit che rende agevole il loro impiego nella organizzazione consumerista impegnata , come proporre l’U.E, con il ricorso ad interventi di mediazione rapidi, efficaci, gratuiti o poco onerosi.
  • di una formazione adeguata e per Lega Consumatori rapportata all’impiego del mediatore civile e professionale come terza figura portante del Got e dello sportello della lega consumatori .l’ampiezza della formazione: 50 ore ed è notevole,  la proposta che Lega Consumatori fa all’ente di formazione “Concilia” è di orientare la formazione e l’aggiornamento dei corsi di formazione in risposta alla domanda consumerista e alle tematiche del Codice del Consumo.

La Lega Consumatori con questo tipo di formazione mira a completare la messa a disposizione di quanto serve direttamente allo sportello per esercitare il “mestiere” di patronato consumerista specifico, non replicabile da altro soggetto sociale, in ambito extragiudiziale.
Ci sono certo i casi complessi, quelli che chiedono l’accensione di una causa legale, in quella condizione il responsabile della pratica allo sportello consiglia di rivolgersi allo studio legale, che può essere dell’avvocato o del commercialista che presso lo sportello collabora da volontario in ambiente no profit.
Questo è il progetto formativo della Lega Consumatori per i mediatori

LA TABELLA DI MARCIA DEL PROGRAMMA DI FORMAZIONE 2021

La seguente:

  • corso di formazione dei conciliatori nelle TLC inizio 14 maggio ( che slitta di una settimana ) durata 21 ore
  • corso di formazione Energia come seguito del corso TLC durata 25 ore
  • Corso di formazione dei mediatori settembre

Siamo consapevoli che gestendo questo tipo di formazione richiede, tempo, lavoro, motivazione e passione ma per questa strada costruiamo risposte di senso e di significato. Grazie della attenzione con piena disponibilità a correzioni e integrazioni.

Milano 11 maggio 2021
Pietro Praderi Presidente Nazionale Lega Consumatori

ALLEGATO A

Art. 141-decies (Ruolo delle autorita’ competenti). –

  1. Presso ciascuna autorita’ competente e’ istituito, rispettivamente con decreto ministeriale o con provvedimenti interni, l’elenco degli organismi ADR deputati a gestire le controversie nazionali e transfrontaliere che rientrano nell’ambito di applicazione del presente titolo e che rispettano i requisiti previsti. Ciascuna autorita’ competente definisce il procedimento per l’iscrizione e verifica il rispetto dei requisiti di stabilita’, efficienza, imparzialita’, nonche’ il rispetto del principio di tendenziale non onerosita’, per il consumatore, del servizio.
  2. Ogni autorita’ competente provvede all’iscrizione, alla sospensione e alla cancellazione degli iscritti e vigila sull’elenco nonche’ sui singoli organismi ADR.
  3. Ciascuna autorita’ competente sulla base di propri provvedimenti, tiene l’elenco e disciplina le modalita’ di iscrizione degli organismi ADR. Tale elenco comprende: a) il nome, le informazioni di contatto e i siti internet degli organismi ADR di cui al comma 1; b) le loro tariffe, se del caso; c) la lingua o le lingue in cui possono essere presentati i reclami e in cui e’ svolta la procedura ADR; d) i tipi di controversie contemplati dalla procedura ADR; e) i settori e le categorie di controversie trattati da ciascun organismo ADR; f) se del caso, l’esigenza della presenza fisica delle parti o dei loro rappresentanti, compresa una dichiarazione dell’organismo ADR relativa alla possibilita’ di svolgere la procedura ADR in forma orale o scritta; g) i motivi per cui un organismo ADR puo’ rifiutare il trattamento di una determinata controversia a norma dell’articolo 141-bis, comma 2.
  4. Se un organismo ADR non soddisfa piu’ i requisiti di cui al comma 1, l’autorita’ competente interessata lo contatta per segnalargli tale non conformita’, invitandolo a ovviarvi immediatamente. Se allo scadere di un termine di tre mesi l’organismo ADR continua a non soddisfare i requisiti di cui al comma 1, l’autorita’ competente cancella l’organismo dall’elenco di cui al comma 2. Detto elenco e’ aggiornato senza indugio e le informazioni pertinenti sono trasmesse al Ministero dello sviluppo economico quale punto di contatto unico con la Commissione europea.
  5. Ogni autorita’ competente notifica senza indugio l’elenco di cui ai commi 1 e 3, e ogni suo successivo aggiornamento, al Ministero dello sviluppo economico quale punto di contatto unico con la Commissione europea.
  6. L’elenco e gli aggiornamenti di cui ai commi 2, 3 e 4 relativi agli organismi ADR stabiliti nel territorio della Repubblica italiana sono trasmessi alla Commissione europea dal Ministero dello sviluppo economico quale punto di contatto unico.
  7. Ogni autorita’ competente mette a disposizione del pubblico l’elenco consolidato degli organismi ADR, elaborato dalla Commissione europea e notificato al Ministero dello sviluppo economico quale punto di contatto unico, fornendo sul proprio sito internet un link al pertinente sito internet della Commissione europea. Inoltre, ogni autorita’ competente mette a disposizione del pubblico tale elenco consolidato su un supporto durevole.
  8. Entro il 9 luglio 2018 e successivamente ogni quattro anni, il Ministero dello sviluppo economico, quale punto di contatto unico, con il contributo delle altre autorita’ competenti, pubblica e trasmette alla Commissione europea una relazione sullo sviluppo e sul funzionamento di tutti gli organismi ADR stabiliti sul territorio della Repubblica Italiana. In particolare, tale relazione: a) identifica le migliori prassi degli organismi ADR; b) sottolinea le insufficienze, comprovate da statistiche, che ostacolano il funzionamento degli organismi ADR per le controversie sia nazionali che transfrontaliere; c) elabora raccomandazioni su come migliorare l’efficacia e l’efficienza del funzionamento degli organismi ADR, se del caso.».

Allegato B

 Ordini professionali: sono ventisei gli albi riconosciuti in Italia

 Gli ordini professionali riconosciuti in Italia sono ventisei, per potervi accedere sono necessari dei requisiti come il superamento di un esame di stato o l’acquisizione di una specifica abilitazione, in base a delle specifiche regole stabilite dall’ordine professionale di appartenenza. Ma quali sono?

  1. Agenti di cambio
  2. Agronomi e Forestali
  3.  Agrotecnici
  4. Architetti
  5.  Assistenti Sociali
  6. Attuari
  7. Avvocati
  8. Biologi
  9. Chimici
  10. Commercialisti ed esperti contabili
  11. Consulenti del Lavoro
  12. Farmacisti
  13. Geologi
  14. Geometri
  15. Giornalisti
  16. Infermieri
  17. Ingegneri
  18. Medici e Odontoiatri
  19. Notai
  20. Ostetriche
  21. Periti Agrari
  22. Periti industriali
  23. Psicologi
  24. Spedizionieri Doganali
  25. Tecnici radiologi
  26. Veterinari